La dottrina etica: l'anima, l'amore e la virtù



La speculazione di Platone muove da un'esigenza di rinascita spirituale dell'uomo, che per lui è base indispensabile per un rinnovamento della vita politica. Affronta il problema del senso della vita affermando che l'unica vita degna di essere vissuta è quella improntata al bene e alla virtù; l'obiettivo autentico dell'essere umano è infatti la cura dell'anima. 

Che cos'è l'anima?

Per Platone l'anima è un vero e proprio principio spirituale, una sostanza semplice e incorporea, affine alle idee e dunque immortale, prigioniera di un corpo da cui deve purificarsi attraverso la conoscenza. Il filosofo tenta di dimostrare l'immortalità dell'anima attraverso vari argomenti:

  1. la reminiscenza: se è vero che nell'uomo esiste la possibilità di conoscere le idee, che non possono derivare dai sensi, bisogna presupporre che l'anima abbia conosciuto il mondo ideale prima della sua incarnazione e dunque che sia immortale;
  2. l'anima, perché capace di conoscere le idee, deve avere una natura loro affine: deve quindi essere immutabile ed eterna;
  3. l'anima è connessa strutturalmente all'idea di vita: è la ragione per cui, quando è presente nel corpo, esso vive e appena si allontana muore. 
L'anima che, nella sua vita terrena, si sia macchiata di impurità o di qualche colpa, andrà vagando da sola travagliata fino a che non sia passato il tempo stabilito dalla legge della necessità; l'anima temperata e saggia sarà accolta, invece, nella parte più alta del cielo, che è la più bella e pura. Ciascuno è responsabile della propria sorte, in quanto la condiziona con le proprie scelte. La filosofia rappresenta l'unica disciplina che può salvare l'uomo, perché gli insegna la verità ed il Bene.

Dimostrata l'immortalità dell'anima, Platone presenta anche le tre parti dell'anima e i comportamenti corrispondenti:
  • l'anima razionale: rispettiva degli uomini saggi, in cui prevale la ragione;
  • l'anima irascibile: uomini guerrieri, in cui prevale il coraggio;
  • l'anima concupiscibile: uomini comuni e volgari, in cui prevale il piacere dei sensi
Platone, attraverso il mito del carro alato, esprime bene la condizione umana caratterizzata dalla continua lotta tra il desiderio carnale, le emozioni nobili e la ragione; tutti e tre sono necessari per l'equilibrio dell'anima, ma è compito della ragione ricondurle nella giusta direzione.

Platone sostiene che l'amore sia una divina follia che spinge l'anima a elevarsi dalla bellezza sensibile alla Bellezza ideale e rappresenta una forza ,mediatrice che unisce il sensibile al soprasensibile. Al tema dell'amore è dedicato un altro dialogo, il Simposio, in cui gli interlocutori decidono di discutere sul tema dell'amore in lode di Eros. Aristofane prende la parola e da la sua opinione narrando un mito: un tempo non esistevano distinzioni tra uomini e donne, eravamo degli esseri perfetti e molto superbi, tanto da ribellarsi contro gli dei che desidero di indebolirli dividendoli a metà. Per Aristofane l'amore è dunque radicato nella nostra natura e deve essere ricondotto al desiderio di ricomporre l'unità originaria perduta
Il discorso di Socrate, invece, inizia mettendo in luce come amare qualcosa significhi desiderare ciò di cui si sente la mancanza: nel caso di Eros si tratta delle cose belle e buone. Eros è dunque "filo-sofo" perché di natura intermedia tra la ricchezza e la povertà, tra la sapienza e l'ignoranza, tra gli uomini e gli dei. 

La filosofia è al tempo stesso lógos (conoscenza) ed éros (amore), tra i quali c'è convergenza; l'amore è apertura di un'anima all'altra, una forza che permette di trascendere la condizione umana ed esprime nostalgia e tensione verso l'assoluto.  

Secondo Platone vi sono quattro virtù fondamentali:
  • la saggezza: virtù propria della parte razionale dell'anima;
  • il coraggio: proprio della parte irascibile ;
  • la temperanza: la capacità di contenere e moderare i piaceri e i desideri sottomettendo l'anima concupiscibile a quella razionale;
  • la giustizia: la virtù più importante.





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