I fisici pluralisti

 Denominati "fisici pluralisti" perché ammettono a fondamento dell'universo una pluralità di principi materiali. Affermano con Parmenide che nell'universo non c'è nascita né distruzione, ma nello stesso tempo concordano con Eraclito nel riconoscere che tutto diviene e si trasforma incessantemente. 

EMPEDOCLE

Empedocle, Luca Signorelli

Empedocle descrive la nascita dell'universo a partire dalla situazione iniziale di una totalità indifferenziata in cui si mescolano e confondono i quattro elementi primordiali: il fuoco, l'acqua, la terra e l'aria, da lui denominati come "le quattro radici". Tali principi sono eterni, immutabili e identici a se stessi. Secondo Empedocle le quattro radici vengono ordinate da due forze cosmiche opposte: l'amore e l'odio, le quali presiedono rispettivamente all'unione e alla separazione dei principi originari. L'amore è la forza divina unificatrice degli elementi, mentre l'odio è la forza separatrice, ma non sempre è di tipo distruttivo: la lotta tra queste due forza crea il ciclo cosmico
Per Empedocle l'esistenza costituisce il momento intermedio, né pieno amore né piena contesa, bensì la tensione tra i due estremi. I quattro elementi e le due forze cosmiche possono conoscere la verità sul ciclo cosmico, dato che "il simile conosce il simile".

 Secondo questo criterio elabora una teoria della conoscenza in cui affermava che dagli oggetti e dai corpi di ciò che conosciamo provengono degli effluvi (correnti invisibili) che colpiscono i nostri organi di senso e le parti simili dei nostri organi riconoscono le parti simili di tali effluvi. 
Empedocle si presenta al popolo come un dio immortale attribuendosi una missione terapeutica: a loro non promette un sapere teorico, ma la liberazione dal dolore che nasce dal timore della morte e dall'ignoranza. Gli uomini devono giungere alla consapevolezza che la morte non esiste, perché il loro essere non si distruggerà, ma tornerà sed unificarsi con il tutto dal quale deriva. 

PAROLE CHIAVE radici amore ・odio ・effluvi ・liberazione dal dolore

ANASSAGORA

Anassagora, dettaglio da un affresco 
nel portico dell'Università Nazionale
Capodistria di Atene

Anassagora di Clazomene può essere considerato il primo vero scienziato. Mostrò di avere una percezione delle dimensioni e della configurazione migliore dei suoi predecessori: sosteneva che il sole ci appare piccolo perché dista molto da noi, mentre la luna ci appare più grande del sole perché è più vicina a noi. Elabora la sua teoria dei "semi", particelle piccolissime e invisibili di materia che combinandosi tra loro danno origine a tutte le cose visibili. Queste particelle differiscono per qualità ed in ogni cosa troviamo i "semi" di ogni altra cosa, secondo il principio del "tutto è in tutto". 

Per spiegare l'origine dell'universo dalla caotica mescolanza degli elementi originari, Anassagora ricorre all'azione di una forza che egli chiama noús (intelligenza), il principio ordinatore che organizza i semi e genera il movimento turbolento per il quale le sostanze si dividono in base al principio dei contrari. 

Secondo Anassagora, a differenziare l'uomo dagli animali, è la mano: se non le avessimo non saremmo stati in grado di agire sulla natura e di conseguenza non avremmo avuto livelli di civiltà così alti.

Al filosofo di Clazomene si deve il primo modello del sapere scientifico:

  1. Il processo conoscitivo inizia dall'esperienza concreta, grazie al cervello che ci permette di elaborare le sensazioni percepite dai 5 sensi;
  2. interviene poi la memoria, che rende stabili nel tempo queste sensazioni;
  3. l'intelligenza: interpreta dati e formula le ipotesi attraverso la scienza (epistéme);
  4. infine, grazie alla téchne (sapere pratico e operativo) le cose diventano oggetto della nostra manipolazione e trasformazione.
PAROLE CHIAVE semi ・noús ・ mano ・cervello ・memoria ・ epistéme téchne

DEMOCRITO

Democrito, Antoine Coypel, 1692

Anche Democrito, come Empedocle ed Aanassagora, tenta di risolvere il conflitto tra le dottrine del mutamento e quelle della permanenza. Per Democrito gli elementi principali dell'universo sono gli atomi: particelle indivisibili di materia di cui tutte le cose sono costituite. Essi sono identici per materia, ma differiscono per forma e posizione: ROMA, AMOR, MORA, RAMO: le lettere sono sempre le stesse, ma cambiandone la posizione cambia il loro significato. Aggregandosi e disgregandosi determinano la nascita e la morte di tutte le cose. 

L'atomo di Democrito ha le stesse caratteristiche dell'essere di Parmenide:

  • semplice
  • indivisibile
  • ingenerati ed eterni
  • uniformi
  • immutabili. 
Per arrivare a questa conciliazione Democrito riconosce l'esistenza del vuoto, ovvero del non essere. Ipotizza il vuoto (privo di materia) come lo spazio entro cui la materia (costituita da atomi) si muove. In sintesi si può affermare che la visione di Democrito è:
  1. meccanicistica: tutti i fenomeni vengono spiegati attraverso processi fisici;
  2. deterministica: tutto ciò che avviene è determinato da una causa necessaria;
  3. materialistica: ammette la materia come unica realtà;
  4. atea: esclude ogni ipotesi di Dio.
L'etica di Democrito è strettamente legata alla mentalità razionalistica: considera la ragione come l'unica guida dell'esistenza (forma di "razionalismo morale"). Per il filosofo di Abdera il bene più altro è la felicità, la quale risiede nel raggiungimento della serenità spirituale. 

Conciliando le opposte concezioni di Parmenide ed Eraclito ammette un elemento immutabile e insieme concepisce la molteplicità e il divenire.


PAROLE CHIAVE atomo ・vuoto ・meccanicistica ・deterministica ・materialistica ・atea ・razionalismo morale ・felicità

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